Si è spento all’età di sessantasei anni Ernesto Assante, giornalista e critico musicale, nonché una delle firme storiche de “La Repubblica”.
Il mondo del giornalismo e della musica piange la scomparsa di un vero maestro, Ernesto Assante. Nato nella Napoli del 1958, Assante ha trascorso gran parte della sua vita raccontando attraverso la musica, contribuendo inestimabilmente al panorama culturale italiano. A darne l’annuncio della sua morte, seguita a complicazioni dopo un ictus, Riccardo Luna su “La Repubblica” e “Rockol“.
La carriera
Dopo i primi passi nel giornalismo con il “Quotidiano dei lavoratori” nel 1977, la sua carriera prese una svolta decisiva due anni dopo, quando entrò a far parte de “La Repubblica“. Proprio su questo giornale, Assante ha lasciato il segno come critico musicale e in seguito come caporedattore. Il suo legame con “La Repubblica” divenne simbiotico, rinforzando la sua posizione come una delle voci più autorevoli nel panorama musicale italiano.
Ha diretto “McLink” e “Kataweb” ed è stato collaboratore con l’Enciclopedia Treccani per la musica popolare. Inoltre ha lavorato con “Epoca“, “L’Espresso” e “Rolling Stone“.
Il sodalizio con Gino Castaldo ha dato vita a una delle collaborazioni più fruttuose e riconosciute dell’ambiente musicale italiano. Insieme, non solo hanno condiviso la passione per la musica scrivendo libri di critica musicale che sono diventati punti di riferimento per gli appassionati, ma hanno anche ideato e condotto il format WebNotte su Repubblica.it, unendo la loro competenza per creare un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica. Insieme hanno tenuto le famose “Lezioni di rock. Viaggio al centro della musica” e tra il 2010 e 2017 hanno condotto Playlist su Radio Capital.
L’annuncio della morte.
La carriera televisiva
Non meno significativa è stata la sua presenza nel mondo della televisione, dove ha messo la sua firma su numerosi programmi di successo. Dalla consulenza per “Domenica In” alla collaborazione con figure storiche del panorama televisivo italiano come Renzo Arbore e Fabio Fazio.
È stato autore anche di “BeatClub“, “Notte Rock“, “Sanremo Rock“, “Cantagiro” e della prima edizione di “Pavarotti & Friends“. Di recente è stato autore di “Una storia da Cantare” e “Ci vuole un fiore“.
La sua scomparsa a seguito di complicazioni dopo un ictus lascia un vuoto nel cuore di quanti lo hanno conosciuto, ammirato e seguito nel corso degli anni.